Scrivo
queste righe a circa 8000 metri. L'aereo che mi porta di ritorno a Madrid è
troppo rumoroso per permettermi di dormire, quindi approfitto il momento per pensare ad alta voce su
questo weekend che sta per finire.
Credo
che la prima volta che ho sentito la parola multidisciplinarietà
è
stato 18 anni fa, il giorno che ho iniziato la Laurea in Fisioterapia (Belin!!!
ma quanto tempo che è passato). Da quel momento in poi l'ho ascoltata di
continuo, soprattutto in boca di certe persone, come se fosse un mantra
tibetano. Boh, forse se dici multidisciplinarietà tre volte molto velocemente senza che
si ti attorcigli la lingua accade un miracolo, chi lo sa... Dico che ho
continuato ad ascoltare la parola, ma vederla l'ho vista veramente poco. È
come le banconotte di 500 euro, tutti sappiamo che ci sono, ma pocchi li vedono
tutti i giorni. E invece questo weekend ho visto la multidisciplinarietà.
Ho potuto nutrirmi di essa, ho potuto farla crescere. E la sensazione è
molto, molto positiva.
Qualche
mese fa, la DMSA mi ha invitato a partecipare al loro Congresso Nazionale come
relatore con una comunicazione sui movimenti accessori. Per coloro che non la
conoscono la DMSA è un'associazione di Dottori in Scienze Motorie con sede in Italia. Sono circa
quattrocento, ma come dice il loro segretario Giorgio Pasetto "siamo
pocchi ma buoni". Credono molto nella propria professione e nella loro
professionalità. La difendono, le piaccerebe che fosse riconosciuta per
quello che è, ma vogliono anche fare chiarezza su quali sono le loro
responsabilità, le loro capacità, i loro limiti.
Cinque
mesi prima ho avuto, invece, l'occassione di essere presente alla giornata che
ha organizzato FSR (Fisioterapia Senza Rete)... curiosamente anche loro sono
(anzi, siamo) circa quattrocento, pocchi e buoni, che credono molto nella
propria professione, che la difendono, che vogliono che sia ben riconosciuta,
ma che vogliono fare luce sulle proprie responsabilità, le proprie
capacità,
i proprio limiti... Simili, vero?
Ma
il meglio è che le sommiglianze non finiscono qui. Nella giornata di
aprile parteciparonno fisioterapisti, terapisti occupazionali, medici,
neuropsicologhi. Questo weekend di settembre ho sentito parlare a
chinesiologhi, medici, fisioterapisti, psicologhi... Ma soprattutto, in
entrambe le occasioni si parlava più di quello che ci unisce che non di
quello che ci allontana. Il movimento. La vita è movimento. Il corpo è
l'invenzione che un sistema nervoso disegna per poter muoversi. E questo
linguaggio ci accomuna a tutti. Se fosse stato il gioco di trovare le sette
differenze avrei fatto molta fatica a trovarle. Un essempio, in tutte e due
giornate ci sono stati due "anarchici" che ci hanno parlato senza il
bisogno di proteggersi con un powerpoint... sempre rimarrano i romantici....
Il
movimento. Forse condividere questo linguaggio sia il segreto per cominciare a
vedere più spesso questa benedetta multidisciplinarietà,
questi team interdisciplinari, quel sommare sforzi per avere un beneficio
comune, di tutti, nostro, del paziente, delle nostre professioni. Vedere che in
poco più
di cinque mesi, in due paesi diversi, da due professioni che in certi momenti
sembrabano di essere in guerra, insorgono iniziative così vicine e che
riescono a collegare più che a allontanare mi fa pensare che forse questa volta è
arrivato il momento di vedere più spesso le banconote di 500 euro.
Segni di ricrescita, direbbero i politici.
Diceva
Alberto Bucci nella cena del sabato che se prendesse i cervelli di 30
ricercatori e li metesse insieme avrebbe un super ricercatore. Ma che se
riuscisse a fare che i cervelli di 30 ricercatori se communicassero tra di
loro, quello che otterrebbe sarebbero 30 súper ricercatori. Non ci sono dubbi.
Non ci sono domande. Communicare, condividere il proprio sapere, lavorare in
rete, soltanto può che fare somma e farci diventare migliori a tutti.
Intelligenza colletiva si chiama. E forse da oggi comincia a non essere così
stranno.
Molte grazie e buona lettura. (E scuse per gli errori)
PS: ... pensando pensando una differenza
l'ho trovata... voi che ne dite?
La location in Spagna... Ospedale Alcorcón |
La location in Italia... Parco termale del Garda |
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